quinta-feira, 25 de março de 2010





PINTURA EM HOMENAGEM A JULINHO
BOTELHO



POR GIOVANNI BRUZZI. FLORENÇA - ITÁLIA - 1981








"La Fondiaria" acquistò il dipinto Julinho di Giovanni Bruzzi e ne fece dono all'A.C.Fiorentina, in occasione della conquista del primo scudetto nel 1956.Sopra, la cartolina commemorativa dell'avvenimento con, sul davanti, la riproduzione dell'opera e, sul retro, le firme degli undici giocatori campioni d'Italia.
TESTA UN PO' A PERA, BAFFI SOTTILI E NASO AQUILINO
UN GRANDE CALCIATORE DELLA FIORENTINA IN UN QUADRO OFFERTO ALLA SOCIETA'. IL PITTORE POTREBBE CONCEDERE IL BIS CON LA SPERANZA DI RIPORTARE LO SCUDETTOSULLE MAGLIE VIOLA.
Il campionato di calcio 1955-56 non era iniziato da molto quando alcuni sportivi della Fondiaria telefonarono all'allora ventenne pittore Giovanni Bruzzi. Che ne direste, gli dissero più o meno, di dipingere un quadro rappresentativo della squadra da regalare alla Fiorentina nel caso vincessimo il campionato? Bruzzi accettò con entusiasmo. Quell'anno i viola andavano forte, anzi fortissimo: non avevano perso una sola partita e non la persero per trentatrè giornate di seguito. Persero solo - ironia della sorte - l'ultimo incontro fuori casa con il Genoa, dopo aver superato per quattro a zero la Lazio allo stadio comunale. Fu proprio durante Fiorentina-Lazio, in tribuna d'onore, che gli sportivi della Fondiaria e Giovanni Bruzzi consegnarono all'allora presidente dell'AC Fiorentina, Enrico Befani, il quadro che ancora oggi si può vedere, sistemato in una cornice viola, nella sede dell'associazione del viale dei Mille. Rappresenta un giocatore solo. Un atleta con la testa a pera, baffetti quasi impercettibili, naso aquilino, divisa dei capelli in mezzo, proiettato in una rovesciata stilizzata. Non indossa la maglia viola della Fiorentina, ma quella verde e gialla del Brasile. E chi l'ha visto giocare capisce subito di chi si tratta: Julio Botelho, in arte Julinho. Sì, perchè quella era la Fiorentina del grande Julinho e molti, dice ancora qualcuno, andavano allo stadio soprattutto per vedere lo spettacolo che puntualmente il fuoriclasse brasilèro offriva al suo pubblico. Il quadro l'hanno visto in molti; recentemente è apparso anche nella pagina sportiva di questo giornale in un fotografia scattata nella sede della Fiorentina in occasione della visita a Firenze di Julinho, che arrivò alla fine di agosto giusto in tempo per dare il calcio d'inizio di Fiorentina-Argentina, strappando più applausi di Maradona. All'inizio pochi apprezzarono il quadro di Bruzzi, forse per la tecnica surreale con la quale era stato dipinto o forse perchè alcuni avrebbero preferito un'immagine di tutta la squadra. Ma Bruzzi aveva pensato subito di immortalare una rovesciata di Julinho. "Era un giocatore fenomenale - ricorda ancora entusiasta il pittore - forse il più grande giocatore che si sia mai visto a Firenze. E siccome era, per così dire, un atleta acrobatico, mi piacque disegnarlo così, sospeso in quella rovesciata sullo sfondo del cielo e delle nuvole, mettendone in risalto alcune caratteristiche fisiche come appunto la testa un po' a pera, la divisa nel mezzo, inusuale per l'epoca, e i piedi un po' convergenti come ben si rendeva conto chi lo vedeva camminare quando non correva sul campo. E' vero il quadro fu accolto da tutti con gioia mista a scetticismo per la tecnica con quale l'avevo dipinto. Ma tutti concordarono nel dire che avevo capito Julinho. Quel giocatore era lui". La Fondiaria fece anche stampare mille cartoline del quadro con dietro le firme dei magnifici undici di Fulvio Bernardini che vinsero il campionato '55-'56 infliggendo al Milan, secondo in classifica, un distacco di ben dodici punti (erano il portiere Sarti, i terzini Magnini e Cervato, i mediani Chiappella, Rosetta e Segato, le mezze ali Gratton e Montuori, il centravanti Virgili e le ali Prini e Julinho). Il quadro di Bruzzi fu appeso in un primo momento nella sala mensa dei giocatori allo stadio, poi fu portato nella sede della Fiorentina. E' il primo dei tre dipinti calcistici dell'artista fiorentino: il secondo rappresenta Zoff in una parata quando era portiere del Napoli, il terzo un non meglio identificato calciatore juventino, anche lui in rovesciata, un colpo che evidentemente al Bruzzi piace molto. E se qualcuno, magari la stessa Fondiaria, chiedesse di nuovo al pittore un quadro propiziatorio per i viola, come venticinque anni fa? "Ah, io lo farei - dice Bruzzi - anche se sarei veramente imbarazzato nello scegliere il soggetto". Già. Chi lo fa oggi Julinho?

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